L’ Aumento dei costi dell’energia, dei tassi dei mutui, l’inflazione e la guerra in Ucraina: sono un mix non ottimale per il mercato immobiliare.
Questo difficile scenario, infatti, limita gli slanci degli italiani nell’acquistare casa e incide anche sui prezzi di vendita delle abitazioni.
A sostenerlo, un ultimo sondaggio congiunturale sul mercato delle case in Italia – condotto dalla Banca d’Italia, da Tecnoborsa e dall’Agenzia delle Entrate.
Il mercato delle case in Italia
Nel secondo trimestre del 2022, si ha una certa stabilità dei prezzi delle case.
In generale, è in corso un peggioramento della domanda.
Meno, dunque, potrebbero essere gli italiani che cercano casa.
Il numero di immobili sul mercato resta sostenuto.
Per quel che riguarda i tempi di vendita, non ci sono particolari variazioni, dunque circa 6 mesi.
Quel’è Il motivo per il quale non si concludono le vendite?
Secondo l’indagine, le cause restano:
un disaccordo nelle offerte, che non soddisfano i venditori;
di contro, i prezzi elevati, secondi i compratori.
Le attese per il resto del 2022 sono peggiorate, pensando ai nuovi incarichi relativi a potenziali immobili da vendere e alla conclusione delle compravendite.
Per quel che riguarda le aspettative sull’evoluzione dei prezzi di vendita ,tornano a orientarsi al ribasso, dopo tre trimestri positivi.
Previsioni mercato immobiliare 2023
Cosa ci aspetta per il mercato immobiliare nel 2023? Gli analisti sono divisi sulle prospettive del mercato immobiliare. Alcuni temono una crisi immobiliare simile a quella del 2008, mentre altri ritengono che il mondo vivrà una recessione immobiliare. Quest’ultima avrà un ruolo necessario nel contenere l’inflazione, dato che il mercato immobiliare stimola notevolmente l’economia con il suo forte fabbisogno di materiali e manodopera. In definitiva, la direzione del mercato immobiliare dipende in larga misura dalla durata del ciclo di rialzo dei tassi. L’aspetto positivo è che i prezzi più bassi renderebbero le case più accessibili agli acquirenti per la prima volta dal punto di vista del prezzo d’acquisto, ma la capacità di servire il mutuo potrebbe essere altrettanto difficile a causa dell’aumento dei tassi. Quando le vendite di case diminuiscono, le scorte si accumulano e i costruttori smettono di costruire nuove case. Ciò si traduce in una perdita di posti di lavoro e in una minore domanda di prodotti e materiali per l’edilizia, come legname e cemento. Si verificano anche effetti a catena in alcuni settori della finanza, della vendita al dettaglio, dei trasporti e dell’industria manifatturiera. Quindi attenzione anche ai settori direttamente esposti al mercato real estate.